Malattia che colpisce il feto nell'ultimo periodo di gravidanza caratterizzata da edema diffuso a sottocute e organi interni con gravità variabile .
Nei casi gravi il feto si presenta gonfio di liquidi in modo esagerato, non è possibile fare presa con le dita sulla pelle, il cucciolo non riesce a respirare per incapacità ad espandere la cassa toracica e muore alla nascita o pochi minuti dopo, il peso è anche più del doppio del peso medio e può raggiungere i 600-800 grammi.
Nelle forme meno gravi si apprezza un edema sottocutaneo diffuso, la pelle può essere presa con due dita e il cucciolo riesce a respirare, il peso del cucciolo è superiore alla media.
L'incidenza di questa patologia nel BI è la più elevata fra le malattie congenite e dalle statistiche in nostro possesso supera il 10%.
Cause
La causa o le cause non sono del tutto chiare, non esistono studi esaurienti in merito a questa malattia. Si è visto che tende a colpire linee di sangue e a ripetersi con una certa frequenza sulla stessa fattrice.
Dalle esperienze di campo e da studi fatti si pensa a :
Una causa genetica è plausibile.
Una particolare sensibilità al cloruro di sodio e anche questo è plausibile.
Una ipoprotinemia materna non è stata dimostrata.
Sulla malformazione cardiaca i giudizi degli studiosi sono contrastanti.
Infezione o infiammazione placentare è plausibile.
Allo stato attuale il problema è aperto e potrebbe essere interessante pianificare uno studio scientifico.
Sintomi sulla fattrice
La fattrice beve molta acqua.
A quattro settimane di gestazione l'areola del capezzolo ha un colore opalescente con riflessi bluastri e la pelle assume l'apparenza di carta.
Negli ultimi giorni di gravidanza un'ecografia evidenzia la presenza di anasarca/he.
Trattamento
I cuccioli con forma grave non si salvano, possono respirare non più di 30′-60′ dopo la nascita.
Le forme meno gravi possono essere affrontate in modo aggressivo somministrando un diuretico furosemide (lasix) a un dosaggio da 0,2 a 1-2 ml intramuscolo ripetuto ogni 45′- 2 ore per non più di tre volte.
Stimolare l'urinazione sfregando la zona inguinale del cucciolo ogni 2-3′.
Continuare per almeno 1-2-4 ore fino a quando il cucciolo non ha iniziato a respirare con regolarità.
Il trattamento diuretico aggressivo determina una perdita di potassio massiccia col rischio di morte il giorno successivo, per evitare questo è consigliato acquistare in farmacia compresse di potassio uso umano, scioglierle in acqua e somministrare alcune gocce al cucciolo ogni 2 ore (5-6 gocce) nei primi 2 giorni.
Per una valutazione più precisa e per evitare la disidratazione del cucciolo anasarca è meglio pesarlo e valutare la differenza dal peso medio degli altri cuccioli e tenerlo a circa il 10% superiore (al peso medio) in seconda giornata.
Prevenzione
Sulla fattrice con sospetto di portare anasarche si somministra un diuretico furosemide alla dose di 20-25 mg ogni 12 ore nelle ultime 2 settimane di gravidanza.
Il dato anatomico parla chiaro, il Bulldog Inglese "BI" ha la trachea più piccola rispetto altre razze.
I tracheotubi che usiamo nel BI per veicolare l'anestesia gassosa vanno dal n° 4 al n° 6,5. Tradotto in centimetri da 0,6 a 0,9. Per rendere meglio l'idea sono tracheotubi per intubare cani di altre razze del peso di 8- 14 kg.
Il rapporto diametro tracheale"DT"/diametro ingresso torace"DIT" è più basso nel BI rispetto altre razze brachicefale e non brachicefale.
DT/DIT
Bulldog Inglese 0,12
Boston Terrier 0,16
Carlino 0,16
Pechinese 0,16
Boxer 0,16
Shih-Tzu 0,16
Razze non brachicefale 0,2
E' stato dimostrato che il rapporto TD/DIT non ha alcun interesse prognostico e non c'è correlazione fra questo e intensità di sintomatologia clinica. Va sottolineato che questo rapporto può migliorare in fase di crescita.
Nonostante il dato anatomico sia così sfavorevole in realtà esistono BI che fanno agility, altri che giocano e corrono per lungo tempo senza avere problemi.
E' anche vero che alcuni BI non sono in grado di affrontare una corsa e il gioco sfrenato senza doversi fermare per prendere fiato.
PERCHE' ALCUNI BULLI HANNO PROBLEMI RESPIRATORI E ALTRI NO ?
Perché a parità di diametro una trachea può essere più stressata e l'altra no.
QUALI SONO GLI STRESS DI CUI DOBBIAMO PREOCCUPARCI?
1 – Depressione inspiratoria dovuta a stenosi delle narici. Si apprezza già all'età di 3-4 mesi di vita del cucciolo. La depressione irrita la mucosa tracheale e favorisce l'eversione dei sacculi laringei con conseguente peggioramento dell' ostruzione.
2 – Dal 4° al 12° mese si apprezza la depressione inspiratoria legata al palato molle esuberante che provoca rantoli in fase inspiratoria e ostacolo con deviazione in fase di deglutizione di saliva, acqua e particelle di cibo.
Questo materiale deviato nella trachea ne irrita la mucosa e veicola germi banali col rischio di infezione.
3 – Infezioni virali o batteriche specifiche "forme respiratorie primarie" tipiche nella fase di crescita di cuccioli di qualsiasi razza, cioè nel 1° anno di vita.
LA MUCOSA DI QUESTA TRACHEA INEVITABILMENTE SI INFIAMMA, AUMENTA DI SPESSORE E RIDUCE ULTERIORMENTE IL LUME TRACHEALE E IL PASSAGGIO DI ARIA
QUALI SONO I SINTOMI CHE CI DEVONO ALLARMARE ?
Sibili e stridori nasali inspiratori ci dicono che il cucciolo ha le narici strette e stenotiche.
Quando il cucciolo beve gli va di traverso l'acqua e tossisce ha problemi di palato.
Quando il cucciolo mangia e spesso ha dei rigurgiti di cibo e tossisce ha problemi di palato.
Se si apprezza un raschietto continuo durante la respirazione il cucciolo ha saliva o catarro in trachea.
Se il cucciolo ha il raschietto e la febbre " T superiore a 39°" significa che la situazione si sta complicando con bronchite o broncopolmonite.
Se vomita con una certa frequenza " più di una volta la settimana" significa che ha il laringe irritato e gli provoca nausea, se poi vomita una due volte al giorno significa che la situazione si è complicata con gastrite ed esofagite.
COSA FARE QUANDO CI SI TROVA DI FRONTE A QUESTI SINTOMI ?
1 – Obiettivo definire qual è il problema principale.
a) Ostruzione delle narici.
b) Palato molle esuberante.
c) Infezione delle prime vie aeree o bronchite broncopolmonite.
Spesso la causa è una di queste e alle volte possono essere più di una.
2 – Obiettivo stabilizzare la sintomatologia del bullo.
Se vomita fare una cura gastroprotettiva
Se si sospetta infezione fare tamponi nasali, faringei o tracheali per coltura batterica per
valutare la presenza di germi specifici e testare l'antibioticoresistenza; trattare poi il bullo
con l'antibiotico indicato.
3 – Obiettivo, una volta stabilizzata la sintomatologia del bullo, correggere chirurgicamente il problema ostruttivo delle prime vie aeree.
Narici
Tonsille
Palato molle
QUANDO LA CHIRURGIA ?
Se c'è ostruzione delle narici intervenire già al 3°- 4° mese.
Se il problema è legato al palato molle e tonsille è consigliato intervenire dal 6° al 12° mese.
ATTENZIONE !!!!!
Non posticipate i tempi della chirurgia perché la situazione tende immancabilmente a complicarsi e peggiorare con:
1 – Estroflessione dei cornetti laringei e conseguente peggioramento dell'ostruzione.
2 – Aumento di spessore della mucosa delle coane nasali (zona di passaggio
naso-faringe) con riduzione del passaggio di aria e vibrazione in fase inspiratoria
(russare nasale).
3 – Aumento del rischio di colpo di calore nel periodo estivo causato dalla ridotta
efficacia del sistema respiratorio di raffreddamento.
4 – Collasso laringeo dopo il 3° anno di vita con seria compromissione della
sopravvivenza del bullo.
IL MESSAGGIO E':
Se il vostro bullo ha problemi respiratori consultate il vostro veterinario per gestire e risolvere il problema ostruttivo ENTRO IL PRIMO ANNO DI VITA, ogni ritardo aumenta il rischio di peggioramenti.
Malattia tipica nel BI, si presenta occasionalmente.
Tende a colpire più di un soggetto nella cucciolata e si ripete sulla stessa fattrice.
Non sembra essere di origine ereditaria.
La malattia è caratterizzata da appiattimento dello sterno o, nei casi più gravi, da incurvamento in direzione dorsale con compromissione delle attività cardiaca e polmonare.Nei casi gravi il cucciolo muore entro il mese di vita.
I cuccioli che soffrono di questa malattia hanno la tendenza a stare in posizione sternale, ad appoggiare l'addome sul pavimento e a tenere la schiena incurvata in estensione alla ricerca del capezzolo materno. inoltre il movimento degli arti è tipico del movimento del nuoto.
Causa
Sembra che la causa sia da ricercare in un difetto dell'orecchio interno (eccessivo riflesso di raddrizzamento)che regola l'equilibrio. Infatti i cuccioli che diventano swimmer hanno la tendenza a rimanere costantemente appoggiati sullo sterno e sull'addome anche quando dormono, questi cuccioli non sono in grado di riposarsi coricati sul fianco.
Trattamento
La miglior via per evitare il problema è l'osservazione attenta di tutti i cuccioli nei primi 2 giorni di vita. Se notate un cucciolo che sta continuamente appoggiato sull'addome o che presenta un appiattimento dello sterno fate coricare la fattrice sul fianco in posizione di allattamento ed attaccate il cucciolo ad un capezzolo ricco di latte(questi cuccioli si attaccano i posizione eretta e con la testa estesa). Lentamente ,tenendo tutto il suo corpo con le mani , giratelo sul fianco e mettetelo in posizione orizzontale rispetto al pavimento. Quindi fate in modo che non estenda la testa verso l'alto.
Le prime volte il cucciolo oppone resistenza o si stacca dal capezzolo, se questo succede ripetete la manovra fino a quando il cucciolo non si convince a stare in questa nuova posizione. Questo è da fare per alcuni giorni fino a quando il cucciolo non si rilassa e dorme sul fianco come gli altri.
Nei cuccioli di 1-2 mesi con zampe aperte e che non riescono a stare in posizione quadrupedale si può intervenire legando con una benda le zampe in modo di avvicinarle e permettere l'appoggio. Resta comunque importante praticare una fisioterapia di flessione-e di stiramento dei muscoli contratti.
Le patologie cardiache congenite riconosciute e studiate nelle diverse razze canine sono numerose.
Per alcune di queste è stata documentata una predisposizione genetica. Per altre sono necessarie indagini ulteriori, che vengono condotte attraverso rigorose metodologie di controllo sui cuccioli e sulle fattrici.
Nel Bulldog Inglese è, da anni, riconosciuta una alterazione congenita nella struttura di una valvola cardiaca, definita come stenosi della valvola polmonare . Tale malformazione comporta una parziale ostruzione nel flusso di sangue tra ventricolo destro e polmone. A causa di questa patologia, nelle forme più gravi, si ha dapprima un aumento dello spessore del muscolo cardiaco (ipertrofia) di destra, e successivamente un grave sfiancamento del ventricolo con conseguente insufficienza cardiaca. La diagnosi, l'impatto clinico della malattia e la gestione della stessa vengono realizzate attraverso la visita, la rilevazione di soffi cardiaci, l'impiego di mezzi strumentali quali l'elettrocardiogramma, la radiografia toracica e l'ecocardiografia. Quest'ultima in particolare si è rivelata uno strumento molto sensibile per la definizione ed il riconoscimento delle patologie cardiache poiché permette di valutare, in tempo reale, la dinamica cardiaca e le sue alterazioni, anche minime, di funzionalità. Attualmente, anche in medicina veterinaria, sono disponibili ecografi (ed ecografisti) con elevate potenzialità in grado di rilevare la gravità della patologie cardiache attraverso rappresentazioni di immagini "reali" ed elaborazioni grafiche.
E' da sottolineare che tali metodiche sono assolutamente non invasive, non dolorose e prive di effetti dannosi per la vita dell'animale.
Spesso il grande problema è quello di far capire ciò all'animale, poiché soprattutto quando si esaminano i cuccioli, per il veterinario e il proprietario la pazienza ed il tempo necessario per ottenere una buona qualità di esame non sono mai abbastanza!!!
Oltre alla stenosi della valvola polmonare sono state riconosciute nel Bulldog, seppur con minor frequenza, altre patologie congenite cardiache quali la stenosi della valvola aortica (ostruzione a livello della valvola aortica con difficoltà nel passaggio di sangue tra ventricolo sinistro e grande circolo) e difetti interventricolari (passaggio di sangue tra il settore destro e sinistro del cuore) oltre a difetti cardiaci più complessi come la tetralogia di Fallot in cui si riconoscono numerosi difetti strutturali e funzionali a carico dell'anatomia cardiaca.
Le indagini da effettuare per diagnosticare queste patologie sono le stesse descritte per le valutazioni dei difetti della valvola polmonare. La reale incidenza di tali problemi nel bulldog inglese allevato in Italia non è nota e solo studiando e valutando le cucciolate sarà possibile definirne meglio l'entità.
Non dobbiamo, infine, dimenticare che la diagnosi di patologie congenite cardiache ha importanti applicazioni terapeutiche. In particolare in alcuni casi di stenosi della valvola polmonare, oltre a trattamenti farmacologici, è possibile mediante intervento chirurgico dilatare la valvola difettosa ed eliminare o limitare gli effetti emodinamici della patologia
Le cisti interdigitali nel bulldog ingelse sembrano essere determinate da un fattore meccanico dovuto alla loro morfologia più che ad una infezione, come invece molti pensano. La loro postura, unita alla meccanica del loro movimento (tutto il peso del corpo viene scaricato sull'anteriore) determina la formazione di queste cisti. Per questo sono quasi sempre presenti sulle zampe anteriori e per questo sono tendenzialmente recidivanti. Gli antibatterici locali o sistemici sono adatti solo ad evitare che si infettino, come effetto secondario. Può essere tentata una somministrazione locale a base di antibiotico e cortisone (domandate al vostro veterinario di consigliarvi un prodotto in commercio con tali caratteristiche). Diversamente, se le cisti non causano particolari problemi al vostro bulldog, non è necessario trattarle, guariscono da sole. In alternaitva si possono fare immersioni della zampa interessata in una soluzione di acqua e sale, metodo naturale e come tale molto blando, ma privo di qualsivoglia effetto collaterale.
La pododermatite è una malattia multifattoriale che spesso colpisce i piedi dei nostri bulldog. Le cause che determinano questa malattia sono svariate:
1) piccole spine, ariste di graminacee, traumi dovuti al terreno
2) può dipendere da parassiti (una demodicosi o infestazione da zecche ed ancilostomi)
3) può essere secondaria ad allergie da contatto, inalatorie o alimentari
4) può essere secondaria ad un eccessivo leccamento da parte di animali stressati o a disordini del metabolismo dello zinco
5) cisti interdigitali (inizialmente i piedi appaiono gonfi ed eritematosi)
Le lesioni possono consistere in pustule, noduli e fistole. E' spesso presente un essudato emorragico. Ci puo' essere dolore e prurito, ma questo dipende da quale delle cause sopracitate genera la malattia. La terapia dipende sempre dalla causa: è necessario fare raschiati, strisci per l'esame citologico, colture per miceti, batteri ed antibiogrammi. In tutti i casi l'infezione batterica deve essere combattuta con antibiotici sistemici, scelti sulla base degli esiti dell'antibiogramma e per almeno 6/8 settimane. I piedi inoltre devono essere puliti e sottoposti ad impacchi di clorexidina. Utilissimi sono anche pediluvi quotidiani o idromassaggi con questa soluzione.
Le patologie oculistiche più frequenti nel bulldog inglese sono: l'ipertrofia della ghiandola della terza palpebra, la disticchiasi, l'entropion, l'ectropion.
L'ipertrofia della ghiandola della terza palpebra (Cherry Eye) è in assoluto la patologia di tipo oculistico più comune nel bulldog. Si manifesta con più frequenza nel cane giovane, ma a volte (più raramente) compare anche nel cane adulto. La ghiandola è normalmente presente in tutti in cani ma in alcune razze, e tra queste il bulldog inglese, tende a fuoriuscire dalla sua sede naturale per una molteplicità di fattori che vanno dalla lassità del legamento che la trattiene alla tendenza alle infiammazioni. Il proprietario vede una sorta di "ciliegina" nell'angolo interno dell'occhio. La ghiandola solitamente fuoriesce dopo uno sforzo, giochi sfrenati, oppure dopo che il cane, esercitando forza durante una passeggiata, viene "tirato" a lungo con il guinzaglio. A volte, raramente, la ghiandola rientra in sede da sola durante il riposo.
Quando la ghiandola fuoriesce va riposizionata. Nell'immediato il proprietario può tentare un riposizionamento manuale, esercitando con il pollice una lieve pressione verso il basso sulla ghiandola per farla rientrare in sede (non abbiate timore di provocare dolore al cane, questa manovra è molto semplice e delicata; se però questo procedimento vi spaventa chiedete aiuto al vostro veterinario). Si può inoltre tentare, inizialmente, una cura farmacologica che di solito da scarsi risultati, ma che vale comunque la pena di provare. In caso di esito negativo della cura, occorre procedere con il riposizionamento chirurgico. E' bene sapere che: nella quasi totalità dei casi questa patologia è bilaterale per cui, prima di procedere con l'intervento, conviene sempre aspettare la fuoriuscita della ghiandola nell'altro occhio (questo ovviamente per evitare di operare il cane due volte). Negli anni passati, erroneamente, la ghiandola veniva tolta completamente: l'intervento si effettuava senza anestesia e punti di sutura. Studi successivi però hanno dimostrato come la ghiandola sia in realtà responsabile della lacrimazione dell'occhio e, se tolta, la sua mancanza portava all'insorgenza (con l'avanzare dell'età del cane) di patologie quali la cheratocongiuntivite secca. La conseguenza, in questi casi, è la somministrazione (per tutta la vita del cane) di colliri che sopperiscano alla mancata lacrimazione, a volte con scarsi risultati. Oggi giorno quindi è pratica comune il RIPOSIZIONAMENTO della ghiandola, operazione che ne preserva la funzionalità.
Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un veterinario oculista esperto, in quanto la riuscita dell'intervento è direttamente proporzionale all'abilità del chirurgo. I casi di recidiva, sono scarsissimi se il veterinario è esperto. L'intervento viene effettuato in anestesia totale ed il decorso post operatorio è abbastanza semplice. Purtroppo in questo tipo di patologia la selezione ha scarsi risultati perchè esiste una forte predisposizione di razza che sembra essere strettamente collegata alla morfologia della testa del bulldog inglese.
La morfologia della testa del bulldog inglese è molto caratteristica: la cosa più evidente è la mandibola superiore corta per cui le narici, le cavità nasali, la faringe respiratoria e la laringe sono costretti in pochissimo spazio. Questo crea normalmente difficoltà respiratorie che, in un bulldog che non presenta patologia, di solito si limita a provocare una respirazione rumorosa. In questi esemplari però l'attività, nonostante la respirazione "rumorosa" non è assolutamente limitata. Nei casi però molto "spinti", e cioè nei bulldog ipertipici, questa conformazione può provocare dispnea respiratoria (cioè difficoltà a respirare) con cianosi (le mucose diventano scure) e tendenza al collasso sotto sforzo o per l'eccessiva eccitazione. Questo perché l'inspirazione prolungata, incrementando la pressione negativa all'interno della faringe, risucchia le pareti laterali della faringe stessa ed i sacculi laringei verso l'interno delle vie aeree superiori ostacolando ulteriormente l'ingresso dell'aria. Nei cani il palato molle copre poco l'epiglottide, mentre nei bulldog spesso essa è coperta per la maggior parte e ciò può ostruire la glottide se il palato molle è ispessito, come accade nel corso di flogosi o edema, oppure anche soltanto se è più abbondante del solito. Le crisi respiratorie da ostruzione, estremamente pericolose, insorgono più facilmente in caso di impegno fisico o di eccitazione. La diagnosi è facile ma per osservare il retrobocca (manovra alla quale la maggior parte dei bulldog oppone resistenza), è meglio ricorrere ad una leggerissima sedazione. La terapia è chirurgica. I sintomi sono quelli descritti: respirazione molto difficoltosa che peggiora dopo l'attività fisica o perché il cane è sovraeccitato, recupero molto lento, mucose scure in questi frangenti, svenimenti e rigurgiti ricorrenti. Nel caso si decida di affrontare la chirurgia di resezione del palato, è sempre consigliabile controllare le narici, perché abbastanza frequentemente nel bulldog inglese sono stenotiche (più piccole del normale, con spessore eccessivo delle cartilagini alari laterali e del rispettivo rivestimento epiteliale). Nell'eventualità che questo accada, si interviene chirurgicamente anche su queste ultime, per allargare l'ingresso d'aria. Nel caso si decida di procedere con un intervento chirurgico è sempre bene rivolgersi ad un veterinario ESPERTO in questo tipo di interventi.
Tutti coloro che si avvicinano al mondo del bulldog inglese devono sapere che la nostra razza ha un acerrimo nemico: il caldo. Le morti precoci per il cosiddetto colpo di calore purtroppo non sono rare, per questo un padrone coscienzioso deve informarsi e sapere bene come comportarsi ed affrontare questa eventualità. Ovviamente la cosa più importante è la prevenzione! Evitate tutte le situazioni di caldo, evitate che il cane si agiti o solamente si muova troppo quando il respiro comincia a diventare un po' troppo pesante o quando la dimensione ed il colore della lingua e delle mucose si scostano troppo dal normale. In estate evitate passeggiate o giochi sfrenati nelle ore più calde del giorno, evitate di lasciare da solo il cane in un luogo aperto senza il vostro controllo (i bulldog adorano crogiolarsi al sole...ma non sanno darsi un limite!), ricordate che anche a sera tardi l'asfalto è molto caldo e rilascia calore.
SINTOMI del colpo di calore:
-La respirazione diventa veloce e molto rumorosa (un rantolo, nei casi più gravi si può avvertire un fischio)
-Il bulldog è molto agitato, fatica a calmarsi e non riesce a stendersi
-Il colore della lingua e delle mucose diventa scuro
-Aumento della temperatura corporea
In caso di colpo di calore l'immersione del cane in acqua fresca (in una vasca, in una bacinella, in qualsiasi cosa troviate che lo contenga) riporta velocemente il respiro alla normalità e nel giro di pochi minuti il cane riprende a respirare bene nel 90% dei casi. Queste pratiche sono da eseguire subito, PRIMA di portare il cane dal veterinario. E' importantissimo infatti far scendere la temperatura corporea del cane e con l'immersione si ha una risposta veloce e davvero efficace. Molti proprietari di bulldog non conoscono questa pratica ed intervengono solo bagnando il cane o appoggiando sulla testa e sul tronco del ghiaccio o dei teli bagnati; questo è un metodo utile in fase iniziale, quando il cane è solo troppo accaldato, ma se il colpo di calore è in fase avanzata bisogna immergere completamente il cane in acqua fresca (tutto il corpo, esclusa la testa ovviamente). Altro aspetto davvero tipico del bulldog: essendo una razza estremamente sensibile, quando cominciano ad avvertire il malessere generato dall'inizio del colpo di calore, si agitano moltissimo! Questa agitazione li fa scaldare ancora di più e più si scaldano più si agitano...per cui è necessario interrompere questo pericoloso circolo vizioso. Intervenire in questi casi significa portare il cane in un luogo tranquillo e fresco, possibilmente all'ombra, con acqua fresca a disposizione, bagnarlo ed attendere che il cane si calmi tenendolo sempre controllato. In alcuni casi (quando non è possibile portare il bulldog in un luogo appartato) è possibile e/o utile l'utilizzo di un tranquillante. Il Killitam è il farmaco che può essere utilizzato in queste particolari condizioni (è un medicinale e come tale deve essere prescritto in accordo con il veterinario): UNA o DUE gocce al massimo (è bene non tenere presente la dose consigliata dal bugiardino in quanto eccessiva nel caso del bulldog inglese!) rilasseranno il cane e interromperanno il circolo caldo/agitazione. Per quella che è la mia personale esperienza, in questi casi trovo più importante la somministrazione del Killitam che del cortisone (altro farmaco fondamentale in queste situazioni): se si ha la possibilità di immergere il cane in acqua e somministrargli un po' di tranquillante, si possono risolvere casi anche molto gravi (una lingua nera per intenderci, respiro a fischio e rantoli enormi). E' bene ricordare inoltre che il bulldog è in grado di autoindursi il colpo di calore: quando si agitano moltissimo arrivano ad avere sintomi identici a quelli del colpo di calore anche se la temperatura esterna è di 10 gradi!!! Il comportamento da attuare è il medesimo: se vi capitasse ciò sopra descritto cercate di raffreddare il cane, anche e soprattutto i polpastrelli, importantissimi in caso di colpo di calore, poichè il calore filtra anche attraverso i medesimi. Per quanto riguarda il cortisone: i proprietari di bulldog inglese sanno molto bene come sia utile avere sempre a portata di mano una dose di cortisone iniettabile per le emergenze. Essendo un farmaco salvavita esso deve però essere utilizzato con estrema cautela e nel modo corretto. Se vi trovaste ad affrontare una situazione di colpo di calore per prima cosa cercate di stabilizzare il cane (immersione in acqua) ed avvertite subito il veterinario che vi consiglierà se è il caso o meno di procedere anche con la somministrazione del cortisone. Una volta migliorata la condizione della respirazione portate il cane dal veterinario e procedete con le cure e gli accertamenti del caso.
Le patologie oculistiche più frequenti nel bulldog inglese sono: l'ipertrofia della ghiandola della terza palpebra, la distichiasi, l'entropion, l'ectropion.
L'entropion è una inversione di una parte o di tutto il margine palpebrale verso l'interno dell'occhio; tale condizione può essere lieve, moderata o grave.
Sintomi: la posizione rovesciata della palpebra all'interno dell'occhio causa una irritazione della cornea con conseguente eccesso di lacrimazione, il cane "ammicca", si nota quindi una chiusura persistente ed involontaria dell'occhio. Il margine e la superficie esterna della palpebra sono umidi e può essere presente una secrezione mucopurulenta a seconda della gravità. Se le ciglia, a causa del ribaltamento della palpebra, sfregano contro la cornea, si puo' avere anche una lesione corneale.
L'entropion è influenzato da varie condizioni come ad esempio la conformazione del cranio del bulldog, la morfologia dell'orbita e la quantità di rughe. In alcuni casi può essere secondario ad un dolore intenso della cornea.
La diagnosi dell'entropion si effettua tramite una visita clinica: se la patologia è lieve è sufficiente una terapia medica, attraverso la quale si protegge la cornea con un lubrificante locale.
In generale, anche quando si suppone la necessità di un intervento chirurgico, è sempre meglio attendere la fine della crescita morfologica della testa del cane prima di intervenire.
Ovviamente, la necessità di intervenire velocemente anche prima dell'anno di vita, si presenta in casi di entropion grave con lesioni corneali.
Nei bulldog inglese è percentualmente più frequente l'entropion mediale (la parte della palpebra più vicino al tartufo)
Le patologie oculistiche più frequenti nel bulldog inglese sono: l'ipertrofia della ghiandola della terza palpebra, la distichiasi, l'entropion, l'ectropion.
La distichiasi è la crescita anomala di ciglia (singole o multiple) sul margine della palpebra. Le ciglia, sfregando sulla cornea, ne determinano irritazioni od anche lesioni. L'irritazione dell'occhio che ne consegue, aumenta la lacrimazione ed è spesso seguita da un "ammiccamento" dell'occhio stesso.
La distichiasi è una patologia molto frequente nel bulldog inglese (razza predisposta) ed in generale in tutti i cani.
La diagnosi si effettua mediante visita clinica: con una lente per ingrandimento il veterinario saprà facilmente individuare le ciglia che crescono in direzione "anomala" (il proprietario invece si accorge della presenza della patologia notando del muco nell'occhio).
Il trattamento più semplice è l'eliminazione delle ciglia: il veterinario vi potrà insegnare un semplice procedimento per togliere le ciglia con una pinzetta, una semplice procedura che andrà ripetuta ogni qual volta esse si riformano.
Nel caso questo procedimento risulti troppo complesso, ll veterinario può effettuare l'elettrodepilazione che, pur avendo una durata molto più lunga, necessita di anestesia generale. Alcuni veterinari (solitamente gli specialisti) effettuano anche la criochirurgia.
E' sempre bene ricordare che, nel caso di patologie specifiche (quali ad esempio quelle oculistiche) è buona norma rivolgersi a medici specialisti, nel caso di specie Veterinari Oculisti.
Il prolasso dell'uretra nel bulldog inglese si manifesta solitamente nel periodo puberale, durante la cosiddetta "tempesta ormonale" che tanti fastidi provoca ai nostri cani. Ne sono maggiormente colpiti i bulldog con forte carica sessuale ,quelli in cui le manifestazioni sessuali sono molto evidenti, fino a sfociare nella masturbazione. Spesso il prolasso dell'uretra è associato ad infezioni genitourinarie e calcolosi.
Nel bulldog esiste una forte predisposizione di razza a questa patologia, che sembra causata dall'aumento della pressione addominale, dovuta allo sforzo inspiratorio tipico della loro respirazione. Ci si accorge del prolasso dell'uretra perchè il bulldog perde sangue dal pene e tenta di leccarsi frequentemente.
Esaminando il pene si nota, al suo apice, una tumefazione a forma di ciambella molto arrossata, a volte persino violacea. Solitamente i veterinari preferiscono procedere chirurgicamente
suggerendo anche la castrazione del cane per evitare che gli ormoni del cane continuino a procurarla.
Nella mia personale esperienza, ho notato che non sempre è necessario operare un bulldog (anzi lo è molto poco) ne tantomeno sterilizzarlo: bisogna avere accortezza nel trattare la patologia ed un pò di pazienza. Nessuno dei cani che ho seguito ha avuto necessità di un intervento chirurgico o è andato incontro a recidive.
Trattamento: è estremamente importante approntare una terapia antibiotica sistemica, una accurata disinfezione locale, ma soprattutto tenere unto il pene con la vaselina. Quando la tempesta ormonale sarà terminata, nella maggior parte dei casi tutto tornerà alla normalità.